Ortodonzia integrata

Il progresso che la tecnica ortodontica ha raggiunto in questi ultimi 40 anni ha reso gli ortodontisti sempre più bravi a “raddrizzare i denti” fornendo ai pazienti risultati estetici impensabili fino a poco tempo fa.

Ma tutta questa capacità meccanica di raddrizzare denti non è stata accompagnata dall’aumento della comprensione del perché si sviluppa una malocclusione.

La diagnosi ortodontica è stata così sempre più relegata, e subordinata, alla meccanica ortodontica per raddrizzare denti, e non nella comprensione dei meccanismi di alterazione funzionale che stanno alla base della malocclusione.
Nel tentare di comprendere i fenomeni biologici delle malocclusioni si è sempre più di fronte alla complessità del sistema organico vitale dell’uomo e delle fondamentali interazioni che esistono tra tutte le sue parti costituenti.

Nel fare ortodonzia ci troviamo di fronte alla complessità del sistema vitale.

Da qui l’esigenza di una visione che abbracci ogni aspetto del paziente, da quello organico, a quello funzionale ed emozionale.
Le cure ortodontiche moderne, e purtroppo non solo quelle ortodontiche, consistono nel dare delle risposte ai disordini dentari secondo una visione di organizzazione di atti meccanici.
L’estrema tecnicità e la grande precisione delle cure hanno portato ad una focalizzazione sui dettagli tecnici, che hanno distratto l’ortodontista dal problema di fondo… si guarda la foglia e non si vede l’albero!

Con una tale visione gli ortodontisti curano le malocclusioni senza comprendere le cause che stanno alla loro base.
È sorprendente come, sin dagli dai suoi albori dell’ortodonzia, coloro che abbiamo riconosciuto come i fondatori, forti delle loro constatazioni cliniche, hanno ipotizzato e sostenuto la risposta al perché delle malocclusioni: “sono le funzioni vitali oro-faringee che non sono a posto”, sono cioè le dis-funzioni che determinano i denti storti.

I denti storti non sono che l’evento finale, il più macroscopicamente evidente, di una sequenza di processi messi in moto dal sistema di regolazione basale, il Sistema Neuro Vegetativo (SNV), per compensare un malfunzionamento del sistema oro-faringeo.

Si è giunti così alla conclusione che a base di ogni malocclusione c’è sempre un problema dis-funzionale, e alla base di ogni disfunzione troviamo sempre il Sistema Neuro Vegetativo.

Nelle disfunzioni NeuroVegetative troviamo la risposta a molte malattie e anche le cause delle dismorfosi buccali.
Un SNV disfunzionale crea il presupposto per una dismorfosi orale e le dismorfosi orali mantengono e sostengono le disfunzioni del SNV, in un gioco a rincorrersi del “cane che si morde la coda”!
Primariamente o contemporaneamente ai denti andranno quindi valutate e corrette le disfunzioni NeuroVegetative che ne stanno alla base.
Questa è l’Ortodonzia Integrata.

Sorge quindi la domanda del perché le funzioni NeuroVegetative sono perturbate?
Al SNV, fanno capo i meccanismi di regolazione, compenso, correzione e guarigione che ci mantengono in efficienza vitale.
Senza l’intervento del SNV non c’è risposta vita!
Ogni disturbo del fisiologico comportamento e funzione organica, in qualsiasi parte del nostro corpo si determini, crea una risposta NeuroVegetativa, che coinvolge quindi tutto l’organismo.

E perché gli organi sono perturbati?

Quando le condizioni per un buon funzionamento sono alterate per motivi fisici (traumi), neurologici (patologia di schemi) ed aggiungiamo emozionali (stress), ne turbano la fisiologica funzionalità, scattano i meccanismi neurologici di correzione e riparazione.
Questa risposta può risolversi nel tempo spontaneamente determinando una restituzio ad integrum del sistema, ma se questo non avviene si crea quel famoso cortocircuito Neuro-Vegetativo che autoalimenta la disfunzione in un circolo di patologia cronica

La domanda quindi che l’Ortodontista Integrato deve porsi non è “con quali mezzi posso raddrizzare i denti”, ma: “cosa ha causato la malocclusione, quale disfunzione organica si sta esprimendo attraverso “i denti storti”?
Non si tratta di inventare o classificare nulla di nuovo, ma di comprendere come e dove “in quel paziente” le naturali interconnessioni funzionali del SNV sono alterate e di come ricostituirle, integrandole appunto, nella loro individualità.

Per questo vogliamo parlare di Ortodonzia Integrata, perché solo dalla completa integrazione e interconnessione delle sue parti costitutive possiamo parlare di salute e di terapia in senso biologico e non meccanico.

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